Commentario abbreviato:Zaccaria 4:6Capitolo 4 Una visione di un candelabro, con due alberi di ulivo Zac 4:1-7 Un ulteriore incoraggiamento Zac 4:8-10 Una spiegazione sugli olivi Zac 4:11-14 Versetti 1-7 Lo spirito del profeta era disposto a partecipare, ma la carne era debole. Dovremmo chiedere a Dio che, ogni volta che ci parla, ci risvegli, e poi dovremmo risvegliarci noi stessi. La chiesa è un candelabro d'oro, o una lampada, posta per illuminare questo mondo oscuro e per diffondere la luce della rivelazione divina. Si videro due alberi di ulivo, uno per ogni lato del candelabro, dai quali l'olio scorreva senza sosta nella coppa. Dio porta a compimento i suoi propositi di grazia nei confronti della sua Chiesa, senza alcuna arte o lavoro da parte dell'uomo; a volte si serve dei suoi strumenti, ma non ne ha bisogno. Questo rappresentava l'abbondanza della grazia divina, per illuminare e rendere santi i ministri e i membri della Chiesa, e che non può essere procurata o impedita da alcun potere umano. La visione ci assicura che la buona opera di costruzione del tempio sarà portata a termine con successo. La difficoltà è rappresentata come una grande montagna. Ma tutte le difficoltà svaniranno e tutte le obiezioni saranno superate. La fede rimuoverà le montagne e le renderà pianure. Cristo è il nostro Zorobabele; montagne di difficoltà hanno ostacolato la sua impresa, ma nulla è troppo difficile per lui. Ciò che proviene dalla grazia di Dio può essere affidato, per fede, alla grazia di Dio, perché egli non abbandonerà l'opera delle sue mani. Riferimenti incrociati:Zaccaria 4:6Zac 9:13-15; Nu 27:16; 2Cron 14:11; Is 11:2-4; 30:1; 32:15; 63:10-14; Ez 37:11-14; Os 1:7; Ag 2:2-5; 1Co 2:4,5; 2Co 10:4,5; 1P 1:12 Dimensione testo: |