Nuova Riveduta:

Zaccaria 4:6

Allora egli mi rispose: «È questa la parola che il SIGNORE rivolge a Zorobabele: "Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio", dice il SIGNORE degli eserciti.

C.E.I.:

Zaccaria 4:6

Egli mi rispose: «Questa è la parola del Signore a Zorobabele: Non con la potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice il Signore degli eserciti!

Nuova Diodati:

Zaccaria 4:6

Allora egli, rispondendo, mi disse: «Questa è la parola dell'Eterno a Zorobabel: Non per potenza né per forza, ma per il mio Spirito», dice l'Eterno degli eserciti.

Riveduta 2020:

Zaccaria 4:6

Allora egli rispondendo, mi disse: “Questa è la parola che l'Eterno rivolge a Zorobabele: 'Non per potenza, né per forza, ma per il mio Spirito', dice l'Eterno degli eserciti.

La Parola è Vita:

Zaccaria 4:6

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Zaccaria 4:6

Allora egli rispondendo, mi disse: 'È questa la parola che l'Eterno rivolge a Zorobabele: Non per potenza né per forza, ma per lo spirito mio, dice l'Eterno degli eserciti.

Ricciotti:

Zaccaria 4:6

Ed egli rispose e disse: - Questa è la parola del Signore inviata a Zorobabel per dirgli: "Non dall'esercito, nè dalla forza, ma dal mio Spirito, dice il Signore degli eserciti.

Tintori:

Zaccaria 4:6

Ed egli ripresa la parola e rivolgendosi a me, disse: «Ecco la parola del Signore (rivolta) a Zorobabele in questi termini: Non per mezzo d'eserciti nè colla forza, ma per virtù del mio spirito - dice il Signore degli eserciti. -

Martini:

Zaccaria 4:6

Ed egli rispose, e disse a me: Questa è la parola del Signore, che dice a Zorobabel: Non per mezzo di un esercito, né colla forza, ma per virtù del mio spirito, dice il Signore degli eserciti.

Diodati:

Zaccaria 4:6

Ed egli rispose, e mi disse in questa maniera: Quest'è la parola del Signore a Zorobabel: Non per esercito, nè per forza; ma per lo mio Spirito, ha detto il Signor degli eserciti.

Commentario abbreviato:

Zaccaria 4:6

Capitolo 4

Una visione di un candelabro, con due alberi di ulivo Zac 4:1-7

Un ulteriore incoraggiamento Zac 4:8-10

Una spiegazione sugli olivi Zac 4:11-14

Versetti 1-7

Lo spirito del profeta era disposto a partecipare, ma la carne era debole. Dovremmo chiedere a Dio che, ogni volta che ci parla, ci risvegli, e poi dovremmo risvegliarci noi stessi. La chiesa è un candelabro d'oro, o una lampada, posta per illuminare questo mondo oscuro e per diffondere la luce della rivelazione divina. Si videro due alberi di ulivo, uno per ogni lato del candelabro, dai quali l'olio scorreva senza sosta nella coppa. Dio porta a compimento i suoi propositi di grazia nei confronti della sua Chiesa, senza alcuna arte o lavoro da parte dell'uomo; a volte si serve dei suoi strumenti, ma non ne ha bisogno. Questo rappresentava l'abbondanza della grazia divina, per illuminare e rendere santi i ministri e i membri della Chiesa, e che non può essere procurata o impedita da alcun potere umano. La visione ci assicura che la buona opera di costruzione del tempio sarà portata a termine con successo. La difficoltà è rappresentata come una grande montagna. Ma tutte le difficoltà svaniranno e tutte le obiezioni saranno superate. La fede rimuoverà le montagne e le renderà pianure. Cristo è il nostro Zorobabele; montagne di difficoltà hanno ostacolato la sua impresa, ma nulla è troppo difficile per lui. Ciò che proviene dalla grazia di Dio può essere affidato, per fede, alla grazia di Dio, perché egli non abbandonerà l'opera delle sue mani.

Riferimenti incrociati:

Zaccaria 4:6

Zac 9:13-15; Nu 27:16; 2Cron 14:11; Is 11:2-4; 30:1; 32:15; 63:10-14; Ez 37:11-14; Os 1:7; Ag 2:2-5; 1Co 2:4,5; 2Co 10:4,5; 1P 1:12
2Cron 32:7,8; Sal 20:6-8; 33:16,20,21; 44:3-7

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